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34° Festival de La Versiliana
8 agosto 2013
 

 

1° incontro con i Mestieri del Parco
Le "Tessandre"
"arte e segreti della filatura e del telaio a mano"

 

 

Il Parco delle Alpi Apuane ha voluto riservare alle tessitrici versiliesi - in dialetto “Tessandre” o "Tessandore" - un momento speciale di incontro a La Versiliana, presso la Fabbrica dei Pinoli, all'interno del proprio Centro visite estivo. Giovedì 8 agosto, alle ore 21.30, è stata offerta una breve ma intensa dimostrazione pubblica, con tanto di intervista e dialogo aperto al pubblico, per capire a fondo il significato di un mestiere profondamente legato alla cultura femminile.
La serata di pioggia lenta, quasi autunnale, ha allontanato il grande pubblico, ma è riuscita a creare l'incanto delle ore passate "a véglio", con un lungo salto indietro nel tempo. All'improvviso, si è ritrovato il gusto della conversazione e soprattutto si è prestato ascolto a chi ha saputo narrare scampoli di vita vissuta, tra fusi e telai. E' stata una profonda esperienza di arricchimento, non solo di conoscenza tecnica e storico-culturale, quanto e soprattutto di rapporto umano e di desiderio evidente di emulazione.
Agli strumenti di lavoro si sono esibite ed alternate Ida Ancillotti, Loredana Barsanti e Teresa Barsi. Si è parlato dunque di “pettini” e di “licci” e di disegni inusuali come la “rosa stella” e i “cerchi di luna”, ripetuti nelle trame e negli orditi, di tanto in tanto rinnovati nei colori. Le loro delicate e preziose produzioni in canapa, in cotone e in seta sono state raccontate dal vivo, ma già da tempo in esposizione presso il Centro visite estivo del Parco delle Alpi Apuane.
Il mestiere delle “Tessandre” continua in Versilia, malgrado tutto. Donne giovani e meno giovani lo hanno imparato, anche di recente, da figure carismatiche di valenti artigiane. Alcune di loro sono le allieve delle sorelle Barberi di Brancagliana ed oggi realizzano il meglio della tradizione tessile versiliese, dopo aver acquisito conoscenza e abilità in corsi di formazione e da lezioni domestiche.
Quello delle “Tessandra” è un antico mestiere che sopravvive a stento. Durante l'incontro, Loredana Barsanti ha lanciato un appello alle istituzioni pubbliche, affinché individuino un luogo adatto ad accogliere una scuola di tessitura. Non c'è bisogno di grandi risorse, ma solo di locali idonei, dove collocare e far lavorare i telai a mano già a disposizione.
Quello della "Tessandra" non è un mestiere per facili guadagni. Ci vuole tanta passione e coraggio per sfidare la globalizzazione nel piccolo di una stanza di casa, con un telaio di legno mosso da mani e piedi. Ci vuole soprattutto pazienza e tecnica, con una spinta interiore incredibile. È forse la consapevolezza di conservare e tramandare una sapienza antica, sull’orlo dell’estinzione, che appartiene ad un mondo apparentemente scomparso, quando ogni paese ed ogni borgo avevano quanto di necessario per sfamarsi e per vestirsi.



Fotogallery

 

 
 

L'incontro-lezione delle "Tessandre" si è svolto nel Centro visite estivo del Parco, proprio nello stand dedicato alle produzioni tessili e all'abbigliamento di qualità di produzione artigianale.

 
 

Ida Ancillotti muove veloce le mani mentre fila la canapa con la rócca, trattenuta in alto dalla "bergamina". Per  rendere le fibre più elastiche e più sensibili, la signora Isa inumidisce ogni tanto il filo con la saliva.

 
 

Si passa poi a fare le matasse con l'aspa (aspo a mano), facendo passare e ripassare il filo di canapa alternativamente sui due bastoncelli traversi ed incrociati tra di loro.

 
 

L'unicità di un filo di canapa ottenuto "a mano" viene fatta toccare "con mano" al pubblico.

 
 

Le signore intervenute seguono con notevole trasporto emotivo il racconto che, dalla filatura, scorre inevitabilmente alla tessitura.

 
 

Il finale dell'incontro è tutto nella dimostrazione pratica di alcuni minuti di tessitura con il telaio a mano, che Loredana Barsanti riesce ad azionare con movimenti sincronizzati.

 
 

Un dettaglio delle mani che passano il filo della trama e muovono la cassa e il pettine a sé, mentre il subbio anteriore riceve il tessuto.

 


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