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Festa del Parco 2016 - Park Festival 2016 / EGN week 2016
A taste of Nature


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dépliant generale

locandina festa Mosceta




 


Puliamo Mosceta
"governare la montagna, per difenderla dai dissesti"

Domenica 26 giugno 2016, alla foce tra il Corchia e la Pania,
tra il versante interno e marittimo delle Alpi Apuane

Una domenica dal sapore autentico e popolare. Sentita come si conviene per celebrare la “Festa del Parco”…
Chi era presente, il 26 giugno, ha potuto gustare qualcosa di diverso e di originale, che ha marcato una netta differenza rispetto alle precedenti edizioni. Mosceta ha saputo accogliere un pubblico veramente numeroso di escursionisti abituali, turisti domenicali, abitanti dei paesi vicini e semplici cittadini.
Gli elementi di distinzione rispetto al passato sono diversi e tutti oggettivi. Per prima cosa, la “Festa” si è finalmente tenuta all’interno del Parco e non nell’area contigua, come spesso è avvenuto. La “buffer zone” è importante, ma ancora di più lo è la “core zone”, che nelle Apuane segue la dorsale principale e i luoghi di maggiore emozione e senso naturalistico.
Per seconda cosa – non meno rilevante – la “Festa” ha appassionato, in prima persona, le comunità locali, cioè le persone che vivono all’interno del Parco o nelle sue immediate vicinanze. Non solo spettatori passivi, ma attori principali della “Festa”, con il loro prezioso lavoro organizzativo prima, durante e dopo l’evento. I “cittadini” che frequentano le Apuane sono importanti, ma ancora di più lo sono i “nativi”, che nelle Apuane affondano le loro radici e ne conoscono il senso più profondo.
Per qualcuno i Parchi sono soltanto un santuario della Natura, per altri l’ultima frontiera contro la cementificazione e la distruzione sistematica dell’ambiente. Più semplicemente, l’Unione Mondiale della Conservazione della Natura (IUCN) li descrive come un luogo in cui farsi carico anche dei bisogni delle popolazioni residenti.
“Involving local people” indica la IUCN, mentre l’Unesco conferma lo stesso orientamento con l’analoga espressione “Sustaining local communities”. Non si può che essere d’accordo, anche perché la “Festa” di Mosceta è stato un modo per coinvolgere e sostenere chi vive qui.
La cosa singolare è che – nello stesso momento e a pochi chilometri di distanza – l’alpeggio di Campanice celebrava un evento analogo, almeno nello spirito, alla presenza dell’Arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, e del Vice-presidente del Parco, Sauro Mattei.
Terzo motivo di valore lo si enuclea nella pulizia fatta, in modo volontario, intorno al Rifugio “Del Freo” del Cai di Viareggio. Non solo dalla vegetazione invasiva, da troppo tempo lasciata a se stessa, che stava per soffocare la torbiera e gli ultimi prati umidi di Mosceta. In questo luogo simbolo delle Apuane e lungo i sentieri che qui arrivano e partono, sono stati raccolti quasi tre quintali di vetri, lattine, sacchi di plastica e altri rifiuti non biodegradabili. Eppure l’ambiente sembrerebbe incontaminato, ma sotto le fronde e dietro i cespugli emerge l’impronta indelebile della nostra inciviltà. È una lotta impari contrastare l’ignoranza e la maleducazione di chi ha goduto di questa meraviglia e, un secondo dopo, la sfregiata con un sacco d’immondizia lanciato oltre la siepe. Purtroppo, queste ferite esistono, malgrado la cura praticata con regolarità dai soci CAI e dai gestori del Rifugio, per mantenere pulito ogni suo spazio interno ed esterno.
Viene infine il quarto motivo di valore della “Festa” di Mosceta, che segnaliamo in chiusura, perché è stato l’ultimo avvenimento del programma domenicale. Alle quindici, vicino al Passo, è stato scoperto un pannello illustrativo che ricorda la storia delle Comunità naturali di Levigliani e di Pruno-Volegno e delle rispettive Comunioni di beni che tutt’oggi possiedono le pendici montuose tra il Corchia e la Pania. Non si tratta di istituzione del passato, ma di società attive nel presente, che seguono ancora antiche e semplici regole secolari: “godere insieme dei beni comuni, rispettando la loro integrità, per ripartirne i frutti fra quanti ne hanno diritto”.
L’occasione di domenica è stata colta per ristabilire un’antica consuetudine e correggere un errore catastale. Con una stretta di mano tra i due Presidenti – Florens Babboni ed Aniceto Guidi – è stata suggellata la restituzione di un grosso appezzamento boschivo dalla Comunione di Levigliani a quella di Pruno e Volegno.
Il pannello segna il giusto confine ristabilito. Non è però un limite invalicabile, ma un luogo d’incontro e di scambio reciproco tra comunità e persone, compresi i turisti ospiti…

 Antonio Bartelletti

 


 


 

Foce di Mosceta (1188 m s.l.m.) è stata, in passato, il passo più frequentato tra il versante marittimo e quello interno delle Alpi Apuane; l'antica via di più rapido collegamento tra la Versilia e la Garfagnana.

 


 


 

Sono anni che non si contiene più la vegetazione infestante intorno al passo di Mosceta, perché i pastori sono merce divenuta rarissima e i boschi artificiali di abeti e larici avanzano a danno delle praterie.
Il lavoro di taglio e sfalcio è iniziato già sabato 21 maggio.


 


 

Dalla Foce di Mosceta al Rifugio CAI "Del Freo", diverse squadre di volontari si sono divisi l'area di intervento.


 


 

Il lavoro è ripreso anche la mattina di domenica 26 giugno, dopo un periodo caratterizzato da piogge durante i fine settimana.


 


 

C'è chi taglia l'erba con i decespugliatori e chi la raccoglie con i rastrelli.


 


 

In parallelo al taglio della vegetazione infestante, si raccolgono le iscrizioni e si distribuiscono le attrezzature per la raccolta dei rifiuti abbandonati. la dott.ssa Ciari informa i turisti sulle modalità operative.


 


 

I "segni della maleducazione" sono ovunque e spesso sotterrati per nascondere all'occhio questa vergogna.


 


 

A fine mattinata è notevole il risultato della raccolta dei rifiuti abbandonati. Nei giorni successivi sono stati selezionati a mano e smaltiti secondo le regole.


 


 

L'arrivo del dott. Emanuele Guazzi insieme al comandante dei guardiaparco, Giovanni Speroni.


 


 

Appena arrivato, il dott. Guazzi è già all'opera presso la fonte di Mosceta, insieme ai bambini e i loro genitori, durante la breve esperienza didattica sulla flora dei luoghi umidi.


 


 

Una suggestiva immagine della torbiera di Mosceta con la Pania della Croce sullo sfondo.


 


 

È l'ora di pranzo. Comincia la fila per la degustazione dei piatti e dei prodotti locali.


 


 

Il sole batte e così ci si divide l'ombra oltre che il cibo.


 


 

La postazione di controllo dei Guardiaparco e delle Guardie Ambientali Volontarie.


 


 

Il personale del Parco impegnato durante la "Festa".


 


 

La foto di gruppo degli uomini e delle donne della Comunità naturale di Levigliani di Stazzema.


 


 

Nel primo pomeriggio, il direttore del Parco Antonio Bartelletti illustra ai presenti la storia delle Comunità naturali di Levigliani e di Pruno-Volegno, prima di scoprire un pannello illustrativo che ricorda le due rispettive Comunioni di beni tutt’oggi proprietarie delle pendici montuose tra il Corchia e la Pania.


 


 

La giornata finisce con la stretta di mano tra Florens Babboni ed Aniceto Guidi, per rappresentare la restituzione di un grosso appezzamento boschivo dalla Comunione di Levigliani a quella di Pruno e Volegno.

 

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